Cosa fareste con 1 miliardo e 600.000 dollari, poco meno di 1 miliardo e mezzo di euro? Se lo è chiesto chi si è trovato in tasca questa somma: la più grossa mai vinta alla lotteria negli USA. Il record è stato battuto lo scorso ottobre e ha fatto sorgere molte domande sulle conseguenze psicologiche e pratiche di una vincita così impressionante. Gli psicologi fanno notare che diventare ricchi all’improvviso può causare sconvolgimenti non da poco e portare a comportamenti avventati. “L’87% dei vincitori della lotteria ritorna povero entro 24 mesi” spiega Lorenzo Dornetti, psicologo e consulente aziendale. Il motivo? Sperpera tutto in quattro e quattr’otto. Le ragioni sono almeno due: chi vince qualcosa tende a considerarsi eternamente baciato dalla fortuna e quindi crede di poter vincere altro denaro. Inoltre, quando i soldi non sono sudati, sembrano meno importanti E ci concediamo di spenderli senza troppi pensieri. Il denaro, insomma, può far andare in tilt il cervello. Non c’è da stupirsene:”Favorisce gli scambi E consente di attribuire un valore a cose, beni e persone”, spiega ad Airone Gian Paolo Lazzer, sociologo all’Università di Verona. Così il denaro ci spinge a lavorare e produrre ed è anche un metodo per valutare i rapporti umani: “Il nostro stipendio può diventare motivo di orgoglio e di riconoscimento per la sua potenza simbolica. Chi è ricco, infatti, ha dei vantaggi maggiori di quanto le sole sue ricchezze potrebbero procurare.”
Con il bancomat spendiamo di più
In Svezia solo il 19% dei pagamenti avviene con denaro contante: Una percentuale inferiore all’80% della media europea. Globalmente spendiamo sempre meno denaro fisico e sempre più denaro immateriale. Carte di credito, bancomat e transazioni digitali. Il passaggio al denaro “intagibile” ha cambiato e cambierà le nostre abitudini: molte teorie sostengono che pagando con le carte tendiamo a spendere di più. “È scientificamente dimostrato ed è legato al funzionamento del sistema nervoso” spiega Lorenzo Dornetti. “Il 45% dei neuroni nel cervello elabora stimoli sensoriali”. Estrarre dal portafogli le banconote e contarle implica una grande attività nervosa, mentre pagare con Paypal oppure carta di credito non produce lo stesso effetto: di conseguenza non percepiamo l’esborso con la stessa intensità. “Inoltre la possibilità di provare piacere oggi e “dolore” quando la spesa sarà addebitata sulla carta di credito è attrattiva per le aree limbiche del cervello, alla continua ricerca di emozioni positive e spinte invece a rimandare la frustrazione”.
Potremmo fare a meno di soldi?
“Le economie unitarie sono più performanti rispetto a quelle fondate sul baratto e sono le sole a garantire l’istituzione di grandi organizzazioni. Spiega Gian Paolo Lazzer. Solo grazie alle tasse uno Stato può permettersi un apparato burocratico, un esercito delle infrastrutture e così via. Del resto il baratto richiede che ciascuno degli attori in gioco sia interessato a cedere un certo bene per ottenerne un altro, che la controparte può offrirgli in quel momento. Ciò non è sempre fattibile: occorre che i soggetti quantifichino una equivalenza tra i beni, scrivono Massimo Bustreo, docente di psicologia dei consumi all’università di Milano Bicocca e coautore, insieme ad Alberto Zatti, di Denaro e psiche. (Franco Angeli), questa quantificazione è un denaro che sia misura del valore. Nel 1985 l’antropologa britannica Caroline Humphrey aveva dimostrato che un’economia basata unicamente sul baratto sarebbe attuabile e di fatto non esistono nemmeno testimonianze storiche che essa sia mai esistita. Pare invece che il baratto sia stato praticato sulle società che già adottavano il denaro, in situazioni di emergenza come subito dopo la caduta dell’impero romano